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dc.contributor.authorSilapavithayadilok, Panita
dc.date.accessioned2022-11-03T05:11:53Z
dc.date.available2022-11-03T05:11:53Z
dc.date.issued2022en_AU
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/2123/29685
dc.description.abstractLa presente tesi effettua un’analisi di quattro libri di viaggio del giornalista e scrittore toscano Tiziano Terzani, focalizzandosi specialmente sul rapporto tra scrittura e fotografia che emerge in questi lavori, con l’intenzione di proporre una maggior comprensione del suo percorso da giornalista a viaggiatore in cerca di spiritualità. Esplorando l’interazione tra le parole e le immagini in Pelle di Leopardo: Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973 (Milano, Feltrinelli, 1973), Giai Phong! La Liberazione di Saigon (Milano, Feltrinelli, 1976), Un Indovino mi disse (Milano, Longanesi, 1995) e In Asia (Milano, Longanesi, 1998), miriamo a contribuire agli studi su Terzani che negli ultimi anni hanno discusso prevalentemente la sua erranza in Asia e le sue riflessioni maturate durante il periodo post-giornalistico, ma che hanno tralasciato però sia l’indagine del periodo giornalistico che l’analisi dell’interazione tra scrittura e fotografia in molti suoi lavori. Ripercorreremo l’esperienza di corrispondente di Terzani in Asia, in particolare in Indocina (Vietnam, Cambogia, e Laos) esaminando la sua posizione ideologica nei confronti dei rivoluzionari indocinesi in lotta contro le disuguaglianze. Terzani racconta le sue esperienze a un’Italia degli anni Settanta, in un periodo di proteste contro le classi dominanti e di manifestazioni di sinistra tendenti a idealizzare le rivoluzioni asiatiche. Oltre a prendere appunti sugli sconvolgenti avvenimenti in Indocina a cui assiste, egli ricorre anche alla macchina fotografica con l’intenzione di catturare sfumature che sfuggono allo sguardo. Terzani utilizza alcune di queste fotografie per illustrare i suoi reportages e, in altre occasioni, le impiega come aide-mémoire nel processo di scrittura. In ambedue i casi, alle immagini fotografiche viene affidata la funzione di rafforzare l’esclusività della sua testimonianza della sofferenza dei popoli in Indocina raccontata nella narrazione verbale. Caratterizzate dalla compresenza e dalla interazione di elementi verbali e figurativi, le opere di Terzani analizzate in questa tesi sono fototesti fondamentali per capire l’impegno morale e sociale di Terzani-giornalista, ma anche come l’esperienza giornalistica e i vincoli della professione lo abbiano portato verso una più profonda ricerca emotiva e comprensione dell’Altro e di se stesso. Scrittura e fotografia rivelano, quindi, un Terzani viaggiatore progressivamente in cerca di meditazione e spiritualità.en_AU
dc.language.isoiten_AU
dc.subjecttravelen_AU
dc.subjectphotographyen_AU
dc.subjecttravel writingen_AU
dc.subjectphototexten_AU
dc.subjectjournalismen_AU
dc.subjectdistant sufferingen_AU
dc.titleLo sguardo di Tiziano Terzani sull'Indocina: L'interazione tra scrittura e fotografiaen_AU
dc.typeThesis
dc.type.thesisDoctor of Philosophyen_AU
dc.rights.otherThe author retains copyright of this thesis. It may only be used for the purposes of research and study. It must not be used for any other purposes and may not be transmitted or shared with others without prior permission.en_AU
usyd.facultySeS faculties schools::Faculty of Arts and Social Sciences::School of Languages and Culturesen_AU
usyd.departmentDepartent of Italian Studiesen_AU
usyd.degreeDoctor of Philosophy Ph.D.en_AU
usyd.awardinginstThe University of Sydneyen_AU
usyd.advisorAlù, Giorgia
usyd.advisorMauceri, Maria
usyd.advisorSorbera, Lucia


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